I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) rappresentano una categoria di difficoltà legate a specifiche aree del processo di apprendimento. Sono condizioni che presentano una discrepanza tra i livelli di rendimento scolastico e le potenzialità dedotte dalle abilità intellettive effettive del soggetto. I disturbi dell’apprendimento (DSA) sono considerati, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione, Testo Rivisitato (DSM-5-TR), un tipo di disturbo del neurosviluppo. Infatti, sono condizioni neurologiche che appaiono nella prima infanzia, di solito prima dell’entrata a scuola. Questi disturbi compromettono lo sviluppo di funzionamento personale, sociale, accademico e/o professionale e di solito comportano difficoltà con l’acquisizione, il mantenimento, o l’applicazione di competenze o di insiemi di informazioni specifiche. Possono comportare alterazioni dell’attenzione, della memoria, della percezione, del linguaggio oppure delle relazioni sociali.
I disturbi specifici dell’apprendimento influenzano la capacità di:
• Capire o utilizzare la lingua parlata
• Capire o utilizzare la lingua scritta
• Capire ed utilizzare i numeri e la ragione tramite concetti matematici
• Coordinare i movimenti
• Focalizzare l’attenzione su un compito.
Pertanto, i disturbi dell’apprendimento comprendono i problemi di lettura, della matematica, della fluenza fonemica, nell’espressione scritta o della grafia, e nella comprensione e nell’uso verbale e non verbale del linguaggio.
Nel campo della psicopatologia dell’apprendimento non è sempre facile e immediato distinguere un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) da una difficoltà di apprendimento.
Qual è la differenza?
I disturbi specifici dell’apprendimento sono una tipologia di disturbi del neurosviluppo che coinvolge specifici domini di abilità, interferendo con il normale processo di acquisizione della lettura, della scrittura e del calcolo. Sebbene abbiano una forte componente genetica, che causa in questi soggetti un alterato funzionamento neurobiologico, alcuni fattori ambientali (vita intrauterina, famiglia, scuola e contesto sociale) possono intrecciarsi con i fattori neurobiologici e contribuire a determinare le caratteristiche del disturbo e un maggiore o minore adattamento del bambino.
Tipologie di disturbi dell’apprendimento:
• Dislessia: disturbo della lettura.
La dislessia viene valutata secondo due parametri, velocità e accuratezza di lettura, i quali devono essere significativamente inferiori a quelli attesi per età e classe di riferimento per poter porre la diagnosi.
• Disortografia: disturbo della scrittura.
La disortografia viene valutata secondo il parametro di accuratezza ortografica. Per poter porre la diagnosi le prestazioni devono essere significativamente inferiori a quelle attese per età e classe di riferimento.
• Disgrafia: disturbo della grafia.
La Disgrafia è un disturbo specifico che si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici sia quelli numerici; essa riguarda quindi esclusivamente il grafismo e non le regole ortografiche e sintattiche. La disgrafia viene valutata secondo i parametri di fluenza e leggibilità del tratto grafico.
• Discalculia: disturbo nelle abilità di numero e di calcolo.
La discalculia viene valutata secondo due parametri, velocità e accuratezza delle abilità aritmetiche, i quali devono essere significativamente inferiori a quelli attesi per età e classe di riferimento per poter porre la diagnosi. Dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia sono disturbi che permangono per tutta la vita, tuttavia l’espressività degli stessi può variare in relazione all’età del soggetto e alle richieste ambientali.
In che modo è possibile distinguere un disturbo specifico dell’apprendimento da una difficoltà di apprendimento?
Secondo Tressoldi e Vio (1998), le caratteristiche dei disturbi specifici dell’apprendimento sono:
• Inattività.
Se è un disturbo specifico è presente già dalla nascita, ma lo si rileva solo quando sussistono le condizioni per somministrare adeguate prove di valutazione;
• Resistenza all’intervento.
Se è un disturbo specifico non è modificabile attraverso semplici adattamenti didattici;
• Resistenza all’automatizzazione.
Se è un disturbo specifico, la modificabilità delle prestazioni è estremamente lenta e difficile: in altre parole, un bambino può migliorare rispetto al numero di errori commessi ma la sua prestazione può rimanere significativamente deficitaria dal punto di vista della velocità.
Un disturbo specifico dell’apprendimento è una condizione di alterato funzionamento non attribuibile a disabilità intellettiva, deficit sensoriali (visivi o uditivi), altre condizioni cliniche, mancanza di istruzione o fattori ambientali (famiglia, contesto sociale, etc.).
Una difficoltà di apprendimento, pertanto, non è attribuibile alla presenza di un disturbo specifico nei casi in cui:
1) non sia dimostrabile l’inattività, ovvero non esistano indizi di rischio precoce, rilevabili anche a partire dalla scuola dell’infanzia;
2) il profilo sia modificabile attraverso accorgimenti didattici mirati;
3) il profilo sia automatizzabile, anche se in tempi dilatati rispetto alla classe
4) le difficoltà dipendano da disabilità intellettiva, deficit sensoriali, altre condizioni cliniche, mancanza di istruzione, fattori ambientali di vario tipo (famiglia, contesto sociale, etc.)
Come riconoscere i DSA?
Riconoscere i DSA è il primo passo per poter intervenire adeguatamente.
I segnali possono variare a seconda dell’età e del disturbo specifico, ma alcuni campanelli d’allarme includono:
• Difficoltà persistenti nella lettura, scrittura o calcolo rispetto ai coetanei.
• Errori frequenti e ricorrenti nonostante l’impegno e la pratica.
• Frustrazione e bassa autostima legate alle difficoltà scolastiche.
L’importanza di una diagnosi precoce
Una diagnosi precoce è fondamentale per supportare al meglio gli studenti con DSA. Attraverso un percorso diagnostico, che coinvolge psicologi, neuropsichiatri e logopedisti, è possibile identificare il disturbo specifico e predisporre un piano educativo personalizzato.
Come possiamo intervenire?
Il supporto psicologico è cruciale per aiutare le persone con DSA a sviluppare strategie di coping, migliorare le loro competenze e aumentare il loro benessere emotivo e sociale. I bambini con DSA possono affrontare sfide emotive e psicologiche legate alle loro difficoltà di apprendimento. Fondamentale risulta il supporto familiare per migliorare la comprensione del disturbo e sviluppare strategie di supporto anche da casa. Gli interventi per i bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento devono essere personalizzati e integrati in un piano educativo globale che includa supporto educativo, psicologico, ambientale e familiare. Approcci come l’adozione di strategie didattiche specializzate, l’uso di tecnologie assistive, e il supporto emotivo possono migliorare significativamente le capacità di apprendimento e il benessere dei bambini con DSA.
Tuo figlio soffre a causa di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento? Parlane con noi
Il supporto psicologico per i disturbi specifici dell’apprendimento è essenziale per affrontare le sfide emotive e cognitive associate a queste difficoltà. Un intervento integrato tra scuole, famiglia e professionisti può fare la differenza, andando a promuovere un ambiente di apprendimento positivo e inclusivo.